I quattro quartieri di Arezzo, una rivalità antica e una festa senza fine
I quattro quartieri storici che dividono Arezzo tagliano il centro storico lungo le quattro direttrici. Nelle sedi storiche dei quartieri si riuniscono gli aretini per celebrare i propri colori, festeggiare il Saracino e portare avanti una tradizione millenaria.
Ogni sede storica ospita un Museo del Quartiere con le Lance d’Oro vinte nelle edizioni passate della manifestazione. Sono luoghi che custodiscono armature, costumi, armi antiche e antichi cimeli e raccontano la storia della festa più antica di Arezzo e la fede nei propri colori.
I quartieri sono la seconda casa degli aretini, dove ritrovarsi tutto l’anno per attività di promozione culturale, del territorio e della storia della Giostra. Ma sono anche luoghi di feste, cene e baccanali.
I più spettacolari sono i festeggiamenti della Settimana del Quartierista, quella che precede la Giostra del Saracino di Arezzo. Tra tutte vince la Cena Propiziatoria, con canti, balli e tavolate che riuniscono migliaia di persone, una festa lunga fino al mattino per sostenere i propri cavalieri e prepararsi alla sfida del giorno seguente, la più importante dell’anno, la Giostra.
Quella dei quartieri è una storia di fede e amore, in cui migliaia di aretini prestano volontariamente il proprio tempo per tramandare questa passione antica. I quartieri sono aperti a visitatori, viaggiatori e curiosi. Qui un posto a tavola, nel cuore del folklore aretino, c’è sempre per tutti.
Porta del Foro, il quartiere della Chimera
Di cremisi alla Chimera di Arezzo rivoltata. Porta del Foro è conosciuto anche come il quartiere della chimera, simbolo antichissimo della città di Arezzo. Proprio qui, infatti, sotto le mura della città antica è stata ritrovata la Chimera Etrusca, il bronzo più prezioso dell’antichità, oggi custodito nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze.
Il quartiere di Porta del Foro si trova a nord-ovest della città e i suoi colori sono il giallo e il cremisi, un rosso porpora tipicamente medievale. La sede storica si trova a Porta San Lorentino ed è per questo che il quartiere è conosciuto anche con il nome di Porta San Lorentino, santo protettore del quartiere insieme a San Pergentino.
Porta Crucifera, il quartiere di Piazza Grande e delle logge del Vasari
Nel primo di rosso al monte di tre colli d’oro all’italiana cimato da una croce dello stesso; nel secondo di verde al campanile della Pieve di Arezzo d’oro e finestrato di nero e affiancato da due torri pure d’oro aperte e finestrati di nero. Come ci dice la raffigurazione araldica dell’emblema, i suoi colori sono il rosso e il verde scuro.
Il Quartiere di Porta Crucifera, conosciuto ad Arezzo anche con il nome di Colcitrone, si estende nella parte nord-est della città e ha la sua sede storica nel bellissimo Palazzo Alberti. Il santo protettore è San Martino, la sua chiesa è quella di Santa Croce.
Il Quartiere di Porta Crucifera è fiero di rivendicare che la splendida Piazza Grande, dove si corre la giostra del Saracino, faccia proprio parte della zona rosso verde della città.
Il quartiere del Divus Andreas
Di verde alla croce di Sant’Andrea d’argento. Il quartiere di Porta Sant’Andrea abbraccia la parte sud-est della città. I suoi colori sono il bianco e il verde, la sua sede è in via delle Gagliarde vicino a Porta Trento Trieste e al suo ricco museo storico in via Garibaldi. Il suo protettore è Sant’Andrea Guasconi, la sua chiesa quella di Sant’Agostino.
Porta Santo Spirito, il quartiere della Colombina
D’azzurro al ponte di tre archi al naturale, caricato al di sopra di quello centrale, più alto, da una M cimata da una croce di nero, e cimato da una cinta muraria con tre torri al naturale, sormontato dalla colomba dello Spirito Santo e raggiante d’oro.
Il quartiere di Porta Santo Spirito si estende nella parte sud-ovest di Arezzo. I suoi colori sono il giallo e il blu; la sede storica e il museo si trovano nei due imponenti bastioni di Levante e di Ponente di Porta Santo Spirito. Il protettore del quartiere di Santo spirito è San Iacopo e la sua chiesa è quella di Sant’Antonio Abate a Saione.